In Siria persiste da oltre 80 anni un regime dittatoriale guidato dalla famiglia Assad. Dopo una rivolta in una scuola di un città del sud della Siria da parte di bambini di quarta elementare (in seguito spariti nel nulla), c’è stata una protesta guidata dai genitori dei ragazzi che chiedevano libertà e giustizia, questa è stata soffocata nel sangue facendo molte vittime tra la gente comune. Già nel 1982 era scoppiata una rivoluzione che aveva causato la morte di oltre 30.000 persone, di cui circa 11.000 bambini, senza raggiungere l’obiettivo: la caduta di un regime che soffoca ogni libertà e diritto umano. La situazione da allora non è cambiata costringendo migliaia di profughi a vivere in condizioni pessime nelle tendopoli, in garage abbandonati o in case già distrutte dai bombardamenti, senza elettricità, acqua corrente e assistenza medica.  In Siria infatti oltre la metà degli ospedali sono stati distrutti e i centri abitati vengono sistematicamente bombardati causando molte vittime soprattutto tra gli adulti, per questo molti ragazzini sono costretti ad accudire da soli i propri fratelli sostenendo la famiglia con i pochi soldi ricavati dalla raccolta della plastica. Alcuni siriani, soprattutto ragazzi, documentano questa terribile situazione scattando foto e video con dei comuni cellulari e postando il tutto sui social-network; grazie a loro possiamo conoscere ciò che realmente accade perchè i mass-media in Syria sono controllati dal regime.

con i bambini sirianiAbbiamo incontrato la giornalista italo-siriana Assmae Dachan il 18 dicembre a scuola e ci ha raccontato tutto ciò; lei e la sua famiglia seguono l’evolversi della situazione dall’Italia. Con grande coraggio Assmae si è introdotta in Siria segretamente e lì ha raccolto molte testimonianze e ha visto con i suoi occhi il dolore e la sofferenza di cui NESSUNO PARLA, NESSUNO SI OCCUPA.

Lucia Donzelli e Gerardo Nazaj