Giovedì 9 aprile, all’interno del Palazzo di Giustizia di Milano si è consumato l’ennesimo omicidio dovuto alla crisi economica che negli ultimi tempi ha colpito Italia e non solo: l’imprenditore Claudio Giardiello, accusato di bancarotta fraudolenta, durante il suo processo ha ucciso il giudice Ferdinando Ciampi, il coimputato Giorgio Erba e il suo ex avvocato, Lorenzo Alberto Claris Appiani, che nel processo era uno dei testimoni. Il motivo secondo cui l’omicida sarebbe riuscito ad entrare armato all’interno del Tribunale, è il malfunzionamento del metal-detector. Poche ore dopo Gardiello è stato catturato dalle forze dell’ordine e messo in prigione.

Questo non è però un caso isolato: nell’ ultimo periodo, infatti, sono stati numerosi i casi di omicidio e suicidio dovuti a cause economiche. Secondo i dati del Link Lab ( il Laboratorio di Ricerca Socio-Economica dell’Università degli Studi Link Campus University), mentre nel 2012 sono stati 89 i suicidi per cause economiche, di fatto, nel 2014, sono più che raddoppiati arrivando a quota 201. L’analisi complessiva dei 3 anni, evidenzia un fenomeno che sta interessando in maniera trasversale strati sempre più ampi della popolazione senza alcuna particolare caratterizzazione geografica, investendo con la stessa forza Nord, Sud ed Isole. Il prolungato stato di crisi sta trascinando prepotentemente verso la disperazione non più solo imprenditori e titolari di azienda, ma anche un numero sempre più considerevole di disoccupati: il 45% dei  suicidi riguarda imprenditori,  il 42% i disoccupati.

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Il tema è purtroppo grave e di grande attualità. Saremmo interessati a conoscere le vostre opinioni.

Riccardo Saltutti e Diego Cecati