Venerdì 18 novembre alle ore 18:00, nella Sala Maggiore del Palazzo della Signoria, nell’ambito del progetto Chromaesis, si è tenuta una conferenza dal titolo “Le più antiche testimonianze di Jesi romana nel quartiere San Giuseppe”. In rappresentanza della Redazione BLOG quattro di noi hanno partecipato, avendo così l’occasione per la prima volta di entrare in uno dei palazzi storici più importanti della nostra città. L’argomento era di nostro interesse visto che al tempo della costruzione della scuola “Federico II”, risalente all’inizio degli anni ’70, e del suo successivo ampliamento, realizzato nel 1977, sono stati ritrovati numerosi reperti archeologici risalenti all’epoca romana.

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La relatrice Luisa Brecciaroli, ha spiegato che sono stati fatti degli scavi sotto il Campo Boario e la scuola Federico II, durante i quali sono stati ritrovati vasi, non del tutto rovinati dal tempo e tombe all’interno delle quali sono stati rinvenuti oggetti di uso quotidiano che consentono di ricostruire la vita e le abitudini di coloro che, molti secoli fa, hanno vissuto in quest’area. Inoltre i lavori di scavo hanno portato alla luce un pavimento di grande pregio in cotto policromo, cioè che accosta mattonelle di diversi colori, prodotte in loco. Gli oggetti rinvenuti sono stati recuperati e ripuliti dalla Sovrintendenza, con il supporto dell’Archeoclub e di alcuni volontari che hanno partecipato agli scavi con passione e che, in occasione della conferenza, sono stati chiamati a ritirare un riconoscimento per il lavoro svolto. Poco distante dalla scuola Federico II è stato rinvenuto anche un frammento di strada romana che costeggia parallelamente il torrente Granita, collegato all’abbazia di San Savino vecchio. L’assessore Butini ha informato il pubblico presente che presto verrà riaperto il Museo Archeologico nelle sale del piano terra di Palazzo Pianetti, dove saranno esposti i reperti trovati nella zona del Campo Boario.
L’archeologa Luisa Brecciaroli ha terminato la sua relazione esprimendo un desiderio:
“Vorrei che il pavimento sotto la scuola Federico II fosse visitabile, poiché patrimonio storico/artistico di tutti”. Ci uniamo alla richiesta della dott.ssa Brecciaroli e speriamo di essere proprio noi alunni i prossimi visitatori.

Riccardo, Marika, Xhenis, Lorenzo