Il Palio di San Floriano è una manifestazione di origine medievale che si tiene ogni anno a Jesi nel fine settimana successivo al 4 maggio, giorno in cui viene ricordato il santo compatrono della nostra città. Nato nel XIII secolo, il Palio è stato ripreso, nella sua versione moderna solo nel 1994.
Origini Storiche : Mille anni dopo la morte del Santo, avvenuta nel 300 d.C. sotto l’imperatore Diocleziano, il culto del martire cristiano Floriano era ancora vivo e la sua festa veniva celebrata con grande partecipazione di popolo. In tale occasione, i Capi della città si riunivano nell’antica chiesa di San Floriano dove aveva luogo la cerimonia civile della presentazione dei Palli o Manti, in segno di sudditanza alla Città-madre da parte delle Ville e dei Castelli. Ognuno di essi inviava un suo delegato a cavallo per compiere l’atto di sottomissione ai notabili della città di Aesis (Jesi) portando il Pallio e della cera per la chiesa del Santo, sostituita in seguito da una offerta in denaro. All’alba veniva costituita l’armata “Pro festa Sancti Floriani” ed il corteo, scortato da alcuni cavalieri della città, attraversava le vie principali, giungendo nell’attuale Piazza Federico II. 
In quel momento venivano chiamati tutti i Castelli, in ordine decrescente di importanza: il portatore agitava in alto il proprio Pallio giurando fedeltà ed obbedienza alla città di Jesi. All’interno della chiesa vi erano i nobili e le alte autorità e, una volta terminata la cerimonia, si tornava in piazza dove avevano luogo danze e giochi. L’evento più atteso alla Città-madre era la Gara dell’anello che si disputava di pomeriggio: un anello di argento o di rame veniva appeso ad una fune e doveva essere infilato con una lancia da un uomo che, probabilmente, correva a piedi. Potevano partecipare tutti, cittadini, contadini e forestieri ed al vincitore andava l’anello. Nel 1453 venne aggiunta anche la gara del tiro con la balestra.
Lorenzo
Le foto si riferiscono all’edizione del Palio 2016.
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