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La definizione di tormentone offerta da uno dei dizionari più autorevoli è quella di “persona o cosa che viene insistentemente proposta dai Media, risultando tediosa e irritante”. Il tormentone estivo, sul piano musicale, è una canzone che viene proposta diffusamente dai mezzi di comunicazione, che non sono solo la televisione o la radio, ma anche, siti o piattaforme, come Youtube e Spotify. Normalmente la canzone ha un ritornello molto orecchiabile, un ritmo ballabile e coinvolgente.sagome-di-persone-che-ballano-su-uno-sfondo-colorato-confetti_1048-3872[1] (1) Il tormentone estivo, solitamente, fa il suo ingresso a maggio e ha il suo picco di diffusione a luglio e agosto, abbandonando la scena musicale verso settembre. La semplicità della struttura musicale e l’orecchiabilità del ritornello consentono al tormentone di entrare nella nostra testa e di rimanerci per diverso tempo (anche quando non desiderato). Se poi la canzone ci piace, è subito capace di costringerci ad ascoltarla in continuazione.

Con il finire dell’estate anche la musica “tormentante” ci abbandona. Sarà perché dobbiamo tornare sui banchi di scuola o perché ci siamo stancati di essere “tormentati”. Quest’estate vi sono stati diversi tormentoni quasi tutti in lingua italiana (come “Nera” di Irama o “Da zero a cento” di Baby K o ancora “Italiana” di J-Ax & Fedez), a differenza degli anni passati, in cui si è sentito molto lo spagnolo. I tormentoni durano un’estate, mentre le canzoni che non sono scritte per una sola stagione, ci accompagnano per tutta la vita e non solo non ci tormentano, ma sono amiche fedeli.

Alessandro Sistilli