Abbiamo avuto l’onore di intervistare il nostro maestro Marco Santini, violinista e insegnante nella nostra scuola, per scoprire come è nato l’INNO del FEDERICO II.

Santini 1.0

1) Chi ha scritto le parole dell’inno?
Quando è nata l’idea dell’inno si è chiesto agli alunni di tutte le classi alcune parole, sostantivi o aggettivi, per descrivere la nostra scuola. Io ho scritto tutta la musica ma per scrivere il testo mi sono rivolto a Maurizio Socci, molto bravo con le parole, che ha accettato con molto entusiasmo e sulla musica ha scritto appunto il testo.

2) Quanto tempo avete impiegato per finirlo?
Per scrivere la musica ci sono voluti 2/3 giorni, mentre Maurizio ha scritto il testo in una giornata. Poi c’è stato un lavoro più lungo per scrivere la base, circa 4/5 giorni.

3) Come è stata scelta la cantante solista?
All’inizio cercavo, e tuttora sto cercando, tra le classi 4 e 5 delle scuole elementari dei ragazzini intonati per farli cantare nel coro e altri per fargli cantare delle frasi del testo. Tra le persone intonate c’era questa bambina che oltre ad essere brava a cantare ha anche una sicurezza impressionante e per affrontare una serata come quella del 17 febbraio al Teatro Pergolesi lei era la persona giusta. Per il 31 maggio, cioè per il Saggio di fine anno, lei non sarà sola.

4) Prof. Santini lei che studi ha fatto?
Io ho iniziato lo studio del violino quando avevo 5 anni e la mia prima insegnante di solfeggio è stata proprio la prof.ssa Giuliodori, oggi referente del settore musicale dell’Istituto Federico II. Durante il percorso di studio al conservatorio ho studiato anche pianoforte.
Però principalmente i miei studi sono stati quelli del violino al conservatorio di Fermo, dopodiché a 18 anni dopo aver finito il conservatorio e il liceo sono andato a studiare in Germania più o meno per 10 anni, all’università della musica di Mannheim, prima indirizzo concertistico e poi indirizzo pedagogico.

5) Ha fatto un disco, me lo può autografare?       Santini
Certo!!!

6) Ci racconti del Cristo delle Marche…
Io vengo dagli studi classici e prima di iniziare a scrivere musica suonavo in concerti di musica classica e venivo chiamato sia in Italia che all’estero. Un giorno mi ha chiamato lo scultore Rocchetti che mi ha chiesto di scrivere un brano per la sua statua. Avevo l’idea di questa melodia molto morbida e da lì ho cominciato a suonarlo ai miei concerti di musica classica. Durante i concerti il pubblico chiedeva sempre più spesso di ascoltare i miei brani e un giorno mi è arrivata una lettera dal Papa, che per me è stata molto importante, dove Sua Santità mi chiedeva di continuare a comporre e da quel momento capii che questa era la mia vera strada.

7) Come è arrivato nella nostra scuola?
Dopo aver fatto gli studi in Germania mi sono iscritto nelle graduatorie per insegnare qui in Italia e all’inizio pensavo che dovevo aspettare molti anni ma, alla fine ho ottenuto la cattedra ad Ancona. In seguito mi hanno contattato dalla vostra scuola per sostituire la prof.ssa Nobili che si era infortunata. Iniziai a fare delle supplenze e anno dopo anno sono rimasto ad insegnare nella vostra scuola anche se il mio ruolo è a Firenze, ma spero di restare qui anche per l’anno prossimo.

8) Pensa che qualcuno di noi riuscirà a diventare grande come lei?
Per diventare un musicista ci vogliono tanto studio, talento e passione, ma se ci pensate sono gli ingredienti per realizzare i vostri sogni…qualunque essi siano. Le potenzialità ce le avete e la cosa più bella è il fatto di suonare insieme e formare un’orchestra a tutti gli effetti.

Elisa, Marika