IL PROGETTO

In questo periodo si sente molto parlare di vittime di violenza fisica e verbale, in particolare le donne, che sono spesso violentate o discriminate dagli uomini. Abbiamo affrontato questo argomento a scuola con Iris e Giorgia, due membri dell’associazione “Casa delle donne”, che ci hanno parlato del loro progetto “P.R.I.M.E. Donne” contro la violenza e gli stereotipi di genere; cioè Potenziamento delle Reti di Interventi Mirati all’Empowerment delle donne.
La Casa delle Donne nasce nel 2007 come sportello volontario che aiuta le donne vittime di abusi, aggressività e prepotenze. logocasadonneJesi[1]
Lo sportello è uno spazio d’ascolto nel quale la donna può raccontare la sua storia, esprimere i propri vissuti, raccontare la propria esperienza, ricevendo in cambio sostegno ed informazioni riguardanti i servizi a disposizione di tutte le donne che hanno subito soprusi. Durante l’ascolto si ricerca insieme quale percorso intraprendere per uscire dalla violenza. Individuati i problemi da affrontare e stimate l’entità e la qualità delle risorse disponibili, si stabilisce con la donna una serie di obiettivi concretamente realizzabili, in un progetto con tempi e compiti il più possibile definiti. Il colloquio può diventare un’occasione importante per individuare e nominare l’oppressione, decolpevolizzarsi, ritrovare gradualmente la fiducia in se stesse e negli altri, trovare risorse interne e strade concrete per cambiare la situazione esistente.

L’ATTIVITA’ SCOLASTICA

Durante il primo incontro, che si è tenuto giovedì 15 febbraio, abbiamo svolto un’attività nella quale dovevamo attaccare a due cartelloni (uno ritraente una figura femminile e l’altro maschile) delle frasi che rispondessero alle seguenti domande:
– Cosa sognano le donne e gli uomini?
– Cosa possono fare le donne e gli uomini?
– Quali sono i diritti delle donne e degli uomini?
Ognuno, a turno, ha avuto il compito di esporre la spiegazione della sua scelta citando, inoltre, degli esempi inerenti. Dopodiché, ci hanno consegnato una scheda spiegandoci l’attività da fare: dovevamo scegliere sette possibili candidati da portare a bordo di una navicella spaziale in caso della fine del mondo. Complessivamente erano undici e comprendevano un militante di colore, un poliziotto col fucile, un’atleta, un architetto, una cuoca, un falegname cieco, una dottoressa, una prostituta, una sedicenne incinta, un musicista gay e un sacerdote. Queste erano le uniche informazione che avevamo su queste persone. Dopo aver compiuto la nostra scelta, ci siamo riuniti in gruppi per confrontarci e per decidere definitivamente chi condurre all’interno dell’astronave. Dopo aver esposto i motivi delle nostre preferenze, ci hanno dato ulteriori informazioni sui personaggi, i quali erano molto diversi dalle nostre aspettative iniziali. Dopo queste rivelazioni, abbiamo selezionato una volta per tutte i fortunati.
Da ciò, è emerso che siamo influenzati da una tempesta di stereotipi e pregiudizi che condizionano la nostra visione del mondo.
Oltre a tutto ciò ci hanno fatto vedere due video: nel primo erano raffigurate due famiglie apparentemente molto diverse, ma che avevano una cosa in comune, ossia che l’uomo trattava male la donna; il secondo, invece, mostrava la violenza agli occhi dei bambini. Entrambi sono molti significativi e fanno capire che tutta questa aggressività verso le donne è davvero sbagliata e che non è giusto negare loro la felicità in questo modo.
Per il secondo incontro, il 22 febbraio, ci hanno assegnato un semplice compito, ovvero creare o cercare su internet dei filmati, fatti di cronaca e articoli di giornale che riguardassero questo argomento tanto delicato. Il giorno stesso ne abbiamo visti un po’, ragionando anche sui significati impliciti che ci proponevano. Questa esperienza è stata stupenda e si è conclusa venerdì 9 marzo, di pomeriggio. In quelle brevi ore abbiamo riassunto un po’ tutto ciò che abbiamo fatto nelle lezioni precedenti e la seconda A, la terza A e la terza B hanno presentato il loro cartellone creato proprio per quell’ occasione così speciale, pieno di colori, frasi, diritti e ovviamente non poteva mancare la mimosa!

Classe 3^B

Classe 3^B

 

Classe 3^A

Classe 3^A

 

2a

Certamente, però, non potevamo non chiedere al nostro amico blogger Tommaso di creare un video da mostrarci il giorno stesso. Attraverso l’ironia che proponeva, trasmetteva un vero significato al suo interno che ci ha fatto ragionare molto e che ci ha fatto confrontare tra di noi. Sono usciti molti sentimenti, come rabbia, vergogna, tristezza e dolore per chi soffre ogni giorno e non dice nulla.

“Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; è l’indifferenza dei buoni.”
Martin Luther King

“La violenza non risolve mai i conflitti, e nemmeno diminuisce le loro drammatiche conseguenze.”
Papa Giovanni Paolo II

 

Veronica e Christian