clio-muraleDomenica 20 Novembre scorso nel nostro quartiere c’è stata l’inaugurazione di un grande murale, dipinto sulla parete di una vecchia casa popolare di via San Giuseppe; alcuni ragazzi della redazione Blog della scuola erano presenti per documentare l’evento .

Raffigurante Clio, la musa della storia e della poesia epica, l’opera è stata fortemente voluta dal Comune di Jesi per abbellire questa storica area della città, cui sono dedicate le iniziative di Chromaesis. Il nome del progetto nasce dall’unione tra chromo (colore in greco) e aesis (Jesi in latino) ed esso si propone di riscoprire e impreziosire, tramite opere di valore artistico, un luogo emblematico della città, un antico borgo popolare e operaio nel quale oggi si inserisce la nuova realtà multietnica e globalizzata.

All’ inaugurazione erano presenti il sindaco Bacci, l’ assessore alla cultura Butini, il presidente del consiglio comunale Massaccesi, l’artista Federico Zenobi e un suo collaboratore, un rappresentante della ditta Caparol, che ha fornito i colori e il titolare della ditta Guerri che ha eseguito parte dei lavori.Durante la manifestazione, Zenobi ha parlato della sua opera spiegando di averla scelta perché testimone della storia dei luoghi e ha ricordato che la stessa musa è già presente a Jesi in un piccolo affresco conservato a Palazzo Pianetti. Ha inoltre raccontato di aver scelto i colori utilizzati per il murale insieme ai bambini della scuola primaria Garibaldi, che sono stati coinvolti in un laboratorio organizzato dalla ditta Caparol, perché è importante che chi vive il territorio partecipi attivamente alla sua gestione.svelamento

In diversi punti dell’ affresco è riportata una frase di Italo Calvino, presa dal suo romanzo Le città invisibili: “La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’ una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimani delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere”. E’ come dire che la città parla a chi la abita, non usa parole, ma si fa capire da chi la osserva con attenzione.

 La Redazione