Egregi rappresentanti dell’ONU, 
scriviamo questa lettera a nome degli alunni delle classi terze dell’Istituto “Federico II” di Jesi. Durante un incontro con una giovane giornalista italo-siriana, organizzato dai nostri professori, siamo venuti a conoscenza della tragica situazione che sta affrontando il popolo siriano, di cui però il mondo non sa niente a causa di una stampa spesso reticente.
Migliaia di persone muoiono ogni giorno e la maggior parte ha meno di diciotto anni: vivono in condizioni pessime, controllati tutto il giorno dai cecchini, non possono né andare a scuola né uscire per comprarsi da mangiare perché rischiano ogni giorno la vita. Il regime di Assad vuole rimanere al potere e per fare ciò uccide molte persone innocenti, soffoca la loro libertà e viola i diritti umani fondamentali. Molti siriani ormai vivono in campi dove gli unici “edifici” sono delle tende o delle baracche, non c’è acqua corrente e i servizi igienici sono completamente assenti. I ragazzi imparano quello che sanno grazie ad internet. Alcuni di loro scendono in strada, fanno video o foto e li mettono in rete per informare il resto del mondo su quello che accade nel loro Paese, ma questo non basta: non devono rimanere da soli ed inascoltati, vogliamo aiutarli anche noi.
È questo che vi chiediamo: che si pubblicizzi e si informi il mondo di quel che accade oggi in Siria prima che sia troppo tardi, ma non solo, si deve cercare di proteggere anche tutte quelle persone innocenti che rischiano la vita ogni giorno. Sarebbe bello che non morissero più bambini e ragazzi, che passassero la loro adolescenza giocando, divertendosi, con la possibilità anche di studiare per crearsi un futuro, come stiamo facendo noi che non siamo costretti a vivere in mezzo ad una guerra.
Vi ringraziamo per il tempo e l’attenzione che ci avete dedicato nella speranza di non rimanere del tutto inascoltati.
Vi porgiamo i nostri distinti saluti.
Jesi, lì 7/1/2014
Le classi terze dell’ Istituto “Federico II” di Jesi
P.le San Savino, 1 – Jesi (AN) ITALIA
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