E’ ormai un anno che si parla di Ucraina e di Crimea. Dei loro fuochi e fumi che cercano di attirare l’attenzione internazionale, di un paese ormai stanco  a causa della dipendenza dalla Russia e  con la voglia di occidentalizzazione. Per capire ciò che sta avvenendo nell’ex paese satellite dell’Urss bisogna però comprendere tutto ciò che ruota attorno alla vicenda, dall’indipendenza allo scoppio del conflitto. immagine ucrainaPer prima cosa i motivi politici legati all’indipendenza della Crimea, poi i motivi di tipo economico:  inizialmente infatti le tensioni sono emerse a causa della richiesta dei cittadini filo-russi della Crimea di rientrare a far parte della Federazione Russa, forti del fatto che il governo di Mosca approvava l’idea. Oggi, però,  sappiamo che le motivazioni che hanno spinto la Russia ad intervenire direttamente nel conflitto sono ben altre, come l’interesse al controllo dei gasdotti che passano attraverso l’Ucraina. Dopo un periodo di stallo, seguito a sanguinosi conflitti, le lotte armate sono  riprese. E’ per questo che negli ultimi giorni si è svolto a Minsk un summit, al quale hanno partecipato la cancelliera tedesca Angela Merkel e i presidenti Hollande, Poroshenko e Putin. Secondo i giornali, i punti concordati prima del vertice riguardavano un immediato cessate il fuoco, la creazione di una zona demilitarizzata più ampia di quella di 30 km (15 per parte) prevista dagli accordi precedenti e il ritiro di tutte le armi pesanti. Tensioni invece sulla definizione della linea del fronte, dove i ribelli non vogliono cedere i territori conquistati. La tregua è stata raggiunta, ma al momento non è dato sapere quali saranno i meccanismi di controllo della tregua stessa,  né se è stata raggiunta un’intesa più ampia.

Vorremmo concludere con una nostra considerazione in merito: noi pensiamo che questo, come tutti i conflitti mondiali, abbia poco a che fare con le idee dei cittadini e molto  con gli interessi economici di coloro che ricoprono i ruoli di potere, pertanto, come cittadini di domani,  chiediamo  ai potenti di abbandonare le armi e di costruire un futuro di solidarietà.

COMMENTATE E FATECI SAPERE COSA NE PENSATE!

Riccardo Saltutti e Diego Cecati