Come poteva passare inosservata la notizia dell’inaugurazione del Museo dedicato a Federico II “Stupor Mundi”? A chi non lo avesse ancora visitato suggeriamo di vivere questa suggestiva esperienza alla scoperta di un personaggio storico che ha cambiato la storia dell’Europa e della nostra città.
Il Museo, nato per volontà dell’imprenditore Gennaro Pieralisi e con il contributo della Fondazione Marche, vi stupirà perché abbandona gli allestimenti tradizionali e azzarda scelte innovative utilizzando animazioni tridimensionali, contenuti multimediali e installazioni interattive. Il visitatore si troverà a percorrere 16 sale tematiche attraverso le quali entrerà nel mondo di Federico II e ne scoprirà la storia, a cominciare dalla Piazza in cui è nato e sulla quale si affaccia il palazzo Ghislieri sede del Museo.
Al termine della nostra visita abbiamo intervistato quattro giovani visitatori per conoscere le loro opinioni e il loro gradimento:
stupor mundiJacopo (13 anni): Conoscevo già Federico II avendolo studiato a scuola e sapevo che era nato a Jesi. Secondo me è stato definito Stupor Mundi perché ha fatto molte cose importanti per il suo popolo, inoltre era un uomo di grande cultura. Ha scritto un trattato sulla Falconeria, il suo sport preferito. L’unica nota che mi sento di fare è la poca interattività dei visitatori, che non possono interagire con le installazioni multimediali.
Lorenzo (12 anni): Io ancora non l’ho studiato, ma passeggiando su questa piazza hofalconeria letto la scritta e ho capito che era un personaggio importante. Nella sala dedicata alla Falconeria il video ci ha spiegato che anche qui, come per gli uomini, esiste una gerarchia. L’aquila è al primo posto (infatti era anche il simbolo dell’Impero di Federico II), poi ci sono i falchi e poi tutti gli altri uccelli. La leggenda narra che un falco lanciato per catturare la preda, si trovò davanti un’aquila che aveva puntato lo stesso bersaglio, così il falco uccise l’aquila, ma una volta a terra fu esso stesso decapitato. Questa leggenda mi è piaciuta.
cavaliereFederico (11 anni): La sala che mi è piaciuta di più è quella dedicata alle guerre combattute da Federico II, in un video si vede come cercano di sfondare le porte di una città assediata e c’è pure un cavaliere con le protezioni, per lui e per il suo cavallo, per difendersi dai colpi dei nemici.
Jacopo (15 anni): Mi è rimasto impresso il numero 8 utilizzato in modo simbolico nella costruzione del Castel del Monte (a pianta ottagonale), poiché rappresenta l’infinito. Ho scoperto infatti che Federico II era amante della poesia, ma anche della matematica. Molte sono le sale interessanti, in particolare le miniature che si possono visionare in formato digitale, ma forse avreicasteldelmonte aggiunto qualche statua in più e oggetti reali dell’epoca.

La Redazione

 

 

 

Per ogni informazione sul museo consultare il sito www.federicosecondostupormundi.it