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La mattina del 3 aprile 2017 un gruppo scelto di alunni del Federico II delle classi prime e terze si sono recati in visita al liutaio di Jesi. Sono stati scelti in particolare alunni della classe di violino, così da dar loro la possibilità di conoscere più da vicino il “loro” strumento.
Il liutaio Giuseppe Quagliano e il suo assistente Matteo ci hanno ospitati nella loro piccola, ma accogliente bottega, piena di strumenti ad arco.
Abbiamo avuto l’occasione di rivolgergli alcune domande…

1) Come è nata la sua passione? E’ stato più determinante l’amore per la falegnameria e il legno o quello per la musica?

Ho deciso di intraprendere questa professione dopo il liceo, ma sin da piccolo amavo il legno e creare oggetti con esso. Poi è cresciuta la passione per la musica e sono riuscito a coniugare le due cose e a farne il lavoro della mia vita. Per chi ha le idee chiare e volesse intraprendere un percorso formativo già alle superiori consiglio di visitare l’IPSIA di Cremona dove si insegna liuteria.

2) Quanti liutai ci sono circa in Italia?

In Italia ci sono circa 1000 liutai ufficiali, ma sono sicuramente di più, perché molti lo fanno per hobby. Nelle Marche siamo in 4, alcuni si dedicano alla produzione degli strumenti, altri si sono specializzati nel restauro. Il restauro dei violini si è sviluppato in Italia nel dopoguerra, mentre prima era un’arte diffusa soprattutto in paesi ricchi, come la Germania e l’Inghilterra, paesi in cui arrivavano i violini più preziosi, prodotti proprio in Italia.

3) Dove si rifornisce? Sceglie personalmente i pezzi più adatti?

LIUTAIO3Scelgo personalmente il legno perché deve essere sottoposto ad un processo di stagionatura, in quanto riesce a trasmettere meglio le onde sonore, cioè il suono risulta più armonico.
Per raggiungere questi risultati nel tempo sono stati selezionati alcuni legni che hanno caratteristiche adatte. In particolare per la costruzione di violini e viole si utilizzano l’Acero per la “schiena” e le “fasce” e l’Abete per la “tavola armonica”. Il migliore è l’Abete rosso, perché ha poche resine e un peso specifico basso, proprietà importanti per garantire un buon suono.
L’Acero proviene soprattutto dai Balcani, l’Acero rosso soprattutto dalle Alpi Italiane. Famosa è la Foresta dei violini in Val di Fiemme, famosa perché forniva l’Acero rosso al famoso liutaio cremonese Antonio Stradivari, vissuto tra il 1600 e il 1700.

4) Quali sono le fasi della costruzione degli strumenti?

La costruzione di un violino prevede diverse fasi di lavorazione, la prima consiste nella preparazione dello stampo, poi prese le misure si procede con la costruzione delle fasce, della pancia e della schiena dello strumento. Durante la lavorazione il legno viene limato e il suo spessore diventa talmente sottile da essere “trasparente”. Terminata la cassa armonica si costruisce il ponticello che deve reggere tutto il peso provocato dalla tensione delle corde. Infine si conclude con la testa del violino.
La colla che si usa per assemblare i vari pezzi del violino è di origine animale, colla di pesce o gelatina da ossa o pelle. La proprietà di queste colle è l’elasticità.

5) Con quale materiale sono fatte le corde e l’archetto?

Le corde nel 1700 erano solo di budello di animale, di montone o vitello. Oggi a seconda dell’uso dello strumento, possono essere ancora di budello o sintetiche. Quelle più preziose sono in budello rivestito in argento, in alluminio o in oro.
L’archetto invece è realizzato sempre con il Pernambuco, un legno con alto peso specifico di una specie arborea brasiliana, che trasmette molto velocemente il suono.

6) Quanto tempo occorre per la costruzione di un violino?

Ci vogliono circa 300 ore e un liutaio produce in media 500 strumenti in una vita.

7) Ci sono musicisti illustri tra i suoi clienti?

Si anche, per esempio il prof. Marco Santini viene spesso a provare i miei strumenti.

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Ci sentiamo di ringraziare il signor Giuseppe e Matteo che ci hanno testimoniato l’amore per un’antica professione artigianale, la prof.ssa Paola Filipponi che ha proposto questa attività all’interno del progetto d’Istituto “Musica in crescendo” e che, insieme ai docenti Roberto Sbarbati e Greta Scorcelletti, ci ha accompagnato durante l’interessante e istruttiva visita.

Elisa Maria, Elisa, Iulian, Arianna